6- 8 GENNAIO 2012 ESCURSIONE AD AGNONE – CAPRACOTTA – PIESTRABBONDANTE

6- 8 GENNAIO 2012 ESCURSIONE AD AGNONE – CAPRACOTTA – PIESTRABBONDANTE

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La Befana porta in “regalo” ai soci (grandi e piccoli) della Apulia Trek una bellissima escursione verso il Molise: Agnone, Capracotta, Pietrabbondante, Riserva Naturale di Montedimezzo.

6 gennaio

Si parte alle 7 per giungere entro mezzogiorno ad Agnone, dove è prenotata una visita guidata all’antica fonderia delle Campane “Marinelli”, che opera nel Molise dal Medioevo e dove si fanno campane per le più prestigiose chiese del Mondo. La Pontificia Fonderia “Marinelli” ha avuto nel 1924, da Papa Pio XI, il privilegio di effigiarsi dello Stemma Pontificio.

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Ad attenderci, in una giornata molto fredda e ventosa, è il capo operaio della fonderia (appartenente ad una famiglia che da 4 generazioni lavora in fonderia e persona di grande cultura, non solo tecnica), che ci illustra come “nascono” quelle che sono considerate rarissimi capolavori dell’artigianato artistico campanario: dalla fabbricazione dei “modelli”, alla preparazione della colata di fusione nella fornace a legna ed alla sua discesa nelle “forme” interrate nella fossa di colata.

Poi si visita il Museo Storico della Campana “Giovanni Paolo II”, vicino alla fonderia, dove si effettua un viaggio nella storia delle campane e si può ammirare, insieme a tante altre, un raro esemplare di campana gotica che, secondo la tradizione, sarebbe stata fusa mille anni fa.

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Oltre alla campana per il Giubileo del 2000, che ha aperto in Piazza San Pietro l’inizio del terzo millennio, la Fonderia Marinelli ha prodotto le campane per il grande concerto del 2000 del Santuario di Padre Pio a San Giovanni Rotondo.

La visita si è conclusa con il concerto di campane nella fonderia, che il capo operaio ha eseguito suonando il conosciutissimo “Fra’ Martino campanaro” e l’ Inno di Mameli, e con l’acquisto di piccole campane-ricordo, vere e proprie opere d’arte sonore.

A seguire spuntino a base di pizze e focacce del posto e acquisti di vettovaglie varie per la cena “casalinga” presso l’Agriturismo “Acquasalsa” a 6 km. circa da Agnone, dove la compagnia dei trekkisti avrebbe pernottato.

 

7 gennaio

Si parte alle 9 alla volta di Pescopennataro (il paese degli Abeti), per poi raggiungere in camminata con le ciaspole e tra gli Abeti soprani il Paese di Capracotta (famoso per le piste di fondo e per le grandi nevicate che, in alcune annate, costringono gli abitanti a scavare delle vere e proprie gallerie nella neve per potersi muovere da un punto all’altro del paese).

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Le condizioni meteorologiche (freddo e, soprattutto, forte vento) consigliano di modificare il programma e di raggiungere in macchina Capracotta per poi, eventualmente, proseguire con le ciaspole da Prato Gentile verso l’Eremo di San Luca.

 

 

Un paio di escursionisti rimangono a Capracotta,  mentre la maggior parte si muove verso Prato Gentile per la prevista passeggiata tra gli abeti e nella neve con le racchette ai piedi; ma il vento freddo ed il percorso, in parte ridotto e modificato dal tracciato delle piste di fondo, portano ad un anticipato rientro a Capracotta per uno spuntino prima di rientrare ad Agnone (detta l’Atene del Sannio) per una visita alla città ed alle diverse chiese (in particolare San Francesco e Sant’Emidio) fra piazzette e viuzze varie.

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Rientro in serata all’Agriturismo Acquasalsa, dove i gestori (genitori e due figli molto simpatici) stanno predisponendo tutto quanto serve per la cena, che si rivelerà ottima ed abbondantissima e si concluderà con un’incredibile macedonia di frutta, seguita da dolci casalinghi e tante varietà di liquori tipicamente familiari.

 

 

 

 

 

 

 

8 gennaio

Partenza per Pietrabbondante, dove scopriamo il più grande ed importante manufatto della cultura e dell’arte del periodo sannitico (II – inizio I secolo a.C.): il Teatro-Tempio ellenistico-sannitico, in cui pare si svolgessero le assemblee in particolari occasioni e le riunioni del senato, oltrechè, ovviamente, spettacoli teatrali e funzioni religiose. E’ un monumento di grande fascino anche per la sua incredibile posizione panoramica sulla valle del Trigno.

Qui si sarebbe realizzata nel 293 a.C., come racconta Livio, l’ultima leva obbligatoria dei giovani Sanniti (dai 14 ai 16 anni) nella lunga guerra contro i Romani.

Il saccheggio del Teatro-Santuario (secondo Livio e Polibio) sarebbe avvenuto nel 217 a.C. durante la guerra contro Annibale.

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Del Teatro notevoli sono il muro di sostegno della cavea (gradinata), realizzato con blocchi megalitici poligonali assemblati con precisione e con incastri spettacolari anche nei punti più piccoli, ed i sedili in pietra delle prime tre file, che presentano una caratteristica storica unica nel campo dell’architettura antica dei teatri: la conformazione anatomica del loro schienale, che ricorda molto quella degli attuali sedili delle nostre automobili.

Attualmente sono ancora in corso diversi saggi di scavo sotto la guida del Prof. Adriano La Regina, Presidente dell’Ist. Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte di Roma.

A conclusione di questa visita, che ha rappresentato una grande scoperta per tutti noi, ci avviamo verso il Comune di Vastogirardi per un’altra grande e affascinante scoperta: la Riserva Naturale di Montedimezzo, un’area boschiva di quasi 300 ettari.

Questa Riserva, insieme a quella del nucleo di Collemeluccio (che non abbiamo purtroppo potuto visitare per mancanza di tempo!), costituisce una delle Riserve della Biosfera, denominate MaB (Man and Biospher) ed istituite dall’UNESCO.

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La Riserva, che sarebbe bello visitare sul finire della primavera, è amministrata dall’ex Azienda di Stato per le Foreste Demaniali, che ha sede ad Isernia, ed è gestita in collaborazione con il Corpo delle Guardie Forestali di Montedimezzo.

E’ costituita da una splendida vegetazione prevalentemente di cerri e faggi, tra cui imponente, nella parte più alta, campeggia il Re Fajone, un faggio plurisecolare di 7 metri di circonferenza del tronco e di 26 metri circa di altezza (dati del 2008).

Da ammirare all’inizio del percorso anche la fauna della Riserva (cervi, caprioli, poiane, ecc.).

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Non poteva mancare una visita allo splendido museo naturalistico lì esistente. C’era di tutto; dalla storia geologica e litologica della zona, alla botanica, all’entomologia, all’erpetologia, a tantissimi esemplari dell’avifauna locale, ecc.

Pochissime le ore a nostra disposizione per questa escursione, inizialmente non prevista, dovendo riprendere il cammino per ritornare a casa. Infatti i programmi della Riserva, giustamente, consigliano almeno una giornata di escursione per poter apprezzare, almeno in parte, la sua bellezza.

Ci penseremo…. e chissà che non ci si ritorni…  in una prossima primavera o prima estate!!

Alle 21, stanchi, ma soddisfatti, siamo nuovamente a casa… e il pensiero va già alla serata delle …fanove!

 

Luciano Magno

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