TREKKING IN MASSERIA

TREKKING IN MASSERIA

IMG_7131 (Copia)Durante le escursioni fatte con il gruppo Apulia Trek ho sempre pensato che sarebbe stato bello far conoscere ai miei amici un angolo del nostro territorio. Man mano che conoscevo il gruppo ho iniziato a vagliare l’ipotesi che il mio desiderio potesse realizzarsi. E’ stato così che una sera parlando con Max e Flo ho fatto la mia proposta: “Trekking per le masserie di Noci”. Entrambi hanno mostrato interesse per la mia proposta e così ho iniziato a mettere le basi per poter organizzare il tutto.IMG_7110 (Copia)

Ho provato ad immaginare il percorso da compiere e quindi scelto le Masserie che avremmo potuto visitare, in modo da poter far conoscere le più significative e quelle che si differenziano per tipologie.IMG_7111 (Copia)

Domenica 28 Settembre 2014 il mio progetto si è realizzato. Ho accompagnato i miei amici alla visita delle Masserie.IMG_7117 (Copia)

Contavo sul supporto di un mio amico che ci avrebbe fatto da guida perché conosce molto bene le storie delle varie Masserie presenti sul territorio. Purtroppo aveva impegni e all’ultimo minuto ho dovuto studiare di notte per documentarmi e poter fare io da Guida.IMG_7128 (Copia)

Non credevo di potercela fare….ma armata di quel coraggio che non mi manca, e anche un pò di follia,…son partita.IMG_7119 (Copia)

Ci siamo incontrati alle 9:00 a Masseria Morea dove, in ben 42, siamo stati accolti dai padroni di casa Anna e Dino Mansueto. Ci hanno accompagnato durante tutta la visita della loro azienda e gentilmente hanno risposto a tutte le svariate domande fatte dal  gruppo.IMG_7126 (Copia)

Approfittando della loro disponibilità ho spiegato ai miei amici le varie funzioni di alcuni attrezzi antichi presenti in masseria.IMG_7114 (Copia)

La parte più comica, direi, è stata quando ho fatto visionare un antico campanaccio usato durante il periodo della transumanza. Ho spiegato che esso veniva posto al collo della mucca che guidava il gregge. I miei amici hanno voluto anche vedere come veniva indossato ed io gliel’ho mostrato. In quel momento hanno tutti affermato che era giusto che lo indossassi perché domenica ero io a guidare il “Gregge degli Escursionisti”……!!!!IMG_7120 (Copia)

Dopo una accurata visita alla masseria, e alla parte produttiva dell’azienda, salutati i padroni di casa ci siamo diretti alla seconda tappa….Masseria Sorresso.IMG_7134 (Copia)

Anch’essa molto bella, piange il cuore vederla completamente abbandonata.IMG_7138 (Copia)Non la conoscevo bene internamente, ma sapevo dell’esistenza di un frantoio ipogeo e con il gruppo ci siamo messi alla ricerca di esso. E’ uno splendore.IMG_7142 (Copia)

Sembra che abbiano iniziato a fare dei lavori di ristrutturazione, ma che poi si siano bloccati.IMG_7144 (Copia)

Ammirata anche la chiesetta, tipica di ogni masseria, scattiamo qualche foto e via.IMG_7146 (Copia)

Ripartiamo alla volta di Masseria Sarmenzano.IMG_7158 (Copia)

Accolti da uno dei tanti proprietari, il sign. Angelo D’aprile, abbiamo avuto la possibilità di visionare solo due stanze e da lì capiamo  che è un vero peccato che la struttura sia stata tutta frazionata e che dei vari proprietari nessuno riesce a liquidare gli altri per darne una nuova vita.IMG_7164 (Copia)

Contatto telefonicamente il proprietario della  masseria successiva,  dott. Giovanni Tria, il quale mi dice che avrebbe potuto fermarsi lì solo fino alle 13:00 e pertanto siamo costretti ad “alzare il passo” per raggiungere Masseria Mastromarco.IMG_7171 (Copia)

Purtroppo però quando arriviamo il proprietario ci annuncia che deve proprio andar via e quindi solo in pochi hanno la possibilità di visionare la chiesa presente. IMG_7172 (Copia)Una delle poche ristrutturate per il momento. Anche la masseria è stata sapientemente ristrutturata per essere destinata ad uso ricettivo, tant’è che il proprietario ci invita a visionarla con più calma quando tutte le opere saranno terminate.IMG_7176 (Copia)

Ricompattato il gruppo si riparte alla volta della prossima masseria. Guardando l’orario ed ascoltando anche lo stomaco brontolare, decido di fare un piccolo cambio di programma. Rimando al pomeriggio la visita alla Masseria Scarcioppola e dirigo il serpentone degli escursionisti direttamente a Villa Scozia.IMG_7184 (Copia)

Giunti a casa, per me, accolgo i miei ospiti. Cerco in ogni modo possibile di chiudere il mio cane per evitare di spaventare gli amici, ma essendo anche lui abituato ad accogliere la gente, non ne vuole sapere. Ancor più perché si accorge della presenza di due cani nel gruppo e quindi si sente in obbligo di controllare ed eventualmente difendere il suo territorio. Anche mio padre ci prova, ottenendo l’effetto contrario. Balù non ne vuole sapere. Decido allora di lasciarlo libero e assicuro tutti sulla sua reale bontà. In effetti successivamente non ci ha disturbati per niente.IMG_7192 (Copia)

Recuperate le macchine, ed il cibo, andiamo a sistemarci sul prato davanti a Villa Scozia per il pranzo.IMG_7196 (Copia)

Ognuno tira fuori il proprio pranzo a sacco…ma tutti mi fanno festa quando vedono che dal mio zaino vien fuori ogni ben di Dio che mia madre a sorpresa ci aveva preparato. Imbandisco la tavola con mozzarelle, caciocavalli, formaggi, funghi fritti e fiori di zucchina ripieni. E’ stato bello poi fare il “pranzo condiviso”e per un attimo mi sono tornate alla mente le feste e tutti i bei pranzi luculliani preparati dalla nonna nei vari anni vissuti a Scozia.IMG_7202 (Copia)

Belli rilassati e rifocillati non avevamo nessuna voglia di continuare il percorso e allora decido di far ridere un pò i miei amici recandomi sul balcone della Villa ed incitandoli a continuare il percorso proprio come facevano gli antichi proprietari terrieri con la manovalanza.IMG_7206 (Copia)

Raccontando loro le origini della Villa, mostrando le varie feritoie e la botola che il Marchese Orazio De Luca-Resta aveva fatto impiantare a difesa degli attacchi del brigantaggio, la visitiamo in ogni angolo e raggiungiamo il tetto per poter ammirare il panorama e tutti i paesi limitrofi.IMG_7215 (Copia)

La visita continua nella Masseria Scozia Vecchia. Scorazzo a destra e a manca la “ciurma” facendo visitare i luoghi che mi hanno cresciuta, spiegandone ogni dettaglio e precisando che si tratta di una Masseria utilizzata anche per il ricovero notturno delle mandrie durante il periodo della transumanza, essendo collocata lungo il tratturo chiamato “Paretone del Diavolo”.IMG_7223 (Copia)

Parto alla volta del bosco per far vedere da vicino quello che era in realtà questo paretone. Non avrei mai immaginato che avrebbero voluto camminare ancora tanto e così, facendo una lunga passeggiata nel  bosco, decido di portarli nel punto dove è possibile ammirare meglio la maestosità del paretone.IMG_7229 (Copia)

Estasiati dalla natura e rallegrati dai racconti dei miei aneddoti di bimba, facciamo rientro alla masseria dove ad attenderci c’era la crostata che la mattina (alzandomi alle 6:00) avevo preparato per i miei amici come gesto di accoglienza e di ringraziamento per aver partecipato così numerosi all’escursione.IMG_7231 (Copia)

Stanca ma felicissima per essere riuscita a trasmettere ai miei amici quel poco che conosco sul mio territorio e sui sacrifici che comporta il vivere in Masseria, torno a casa e mettendomi a letto penso:

E’ stata proprio una bella giornata!

Grazie amici miei.

Marina Netti

Tra le masserie nell’agro di Noci

Domenica 28/09/2014 siamo andati a fare una passeggiata tra le masserie di Noci. Il punto di incontro è stato la stazione di servizio di Via Noci a Putignano. Io e Grazia siamo dei novelli iscritti e questa è la nostra prima escursione con l’Associazione Apulia Trek. La giornata è assolata, ma non fa tanto caldo ed è perfetta per una piacevole passeggiata. Per me è l’occasione di ritrovare vecchi amici come Carlo, Sabino, Floranna, Massimo e Miriam. Dopo una breve attesa il gruppo è al completo e si parte alla volta della prima masseria. La tappa iniziale è presso la masseria Morea dei signori Mansueto sulla strada per Castellaneta a pochi chilometri da Noci. Ci farà da guida Marina, che ci illustrerà ad ogni tappa le caratteristiche e la storia di ogni masseria con dovizia di particolari.

I signori Mansueto sono stati degli ospiti squisiti che ci hanno accolto con la massima disponibilità, mostrandoci e illustrandoci le strutture della loro azienda. Oltre a loro ci ha accolto anche una cuccioletta affettuosa ed espansiva. (foto 1)Foto_01_Grazia+cuccioletta_mMoreaFoto 1 – Grazia abbraccia la cuccioletta

Il primo colpo d’occhio della masseria è veramente splendido con il fabbricato antico perfettamente restaurato, contrappuntato da vasi di fiori e piante dalle svariate sfumature di verde. Non può mancare, oltre la stalla dotata di una moderna sala di mungitura, una graziosa cappella. (foto 2)Foto_02_CroceCappella_MMoreaFoto 2 – Croce in pietra della cappella – mass. Morea

Dopo la foto di gruppo che immortala tutti i partecipanti davanti alle colonne di ingresso della masseria, ci si incammina verso la masseria Sorresso. Questa masseria è disabitata. Quello che ci ha colpito in modo particolare è il lunghissimo viale di accesso con alberi di noci a destra e mandorli a sinistra e l’alto muro di cinta del recinto degli animali, che per la forma caratteristica si chiama ‘barbacane’, avendo lo scopo di impedire a lupi e cani inselvatichiti di scalarlo per attaccare gli animali ivi custoditi. (foto 3, 4, 5)Foto_03_viale_mSorresso

 Foto 3 – viale della mass. Sorresso

Foto_04_tetti_mSorresso (1)

Foto 4 – tetti mass. Sorresso

Foto_05_barbacane_mSorresso

Ripercorriamo il lungo viale di accesso (lungo forse un chilometro), incamminandoci verso la prossima tappa. (foto 6)Foto_06_verso_mSarmenzanoFoto 6 – verso la mass. Sarmenzano

Anche la masseria ‘Sarmenzano’ risulta disabitata, ma contrariamente alla ‘Sorresso’ il suo aspetto risulta ingentilito dai muri intonacati di colore rosa antico, molto gradevole, e da una breve scalinata che termina con un portale sormontato dallo stemma gentilizio degli antichi proprietari. Inoltre, alla sinistra sono presenti una loggetta e un pergolato con la vite. Alla destra c’è l’immancabile chiesetta, che non abbiamo potuto visitare. (foto 7, 8, 9)Foto_07_mSarmenzano

 Foto 7 – masseria Sarmenzano

Foto_08_mSarmenzanoFoto 8 – loggetta e scalinata – mass. Sarmenzano

Foto_09_LeoGrazia_Scalinata_mSarmenzano

Foto 9 – Grazia e Leo ai piedi della scalinata – mass. Sarmenzano

La terza tappa è la masseria ‘Mastromauro’, costituita da un notevole complesso di edifici, che risultano in fase terminale di recupero e ristrutturazione al fine di farne una struttura ristorattiva e/o ricettiva. Qui non è stato possibile visitare in alcun modo gli interni, ma si puà senz’altro dire che gli interventi esterni sono veramente gradevoli. (foto 10)

Foto_10_mMastromauro

 Foto 10 – mass. Mastromauro

La giornata assolata, la temperatura gradevole e la lunga passeggiata non ci hanno stancato più di tanto, ma sicuramente hanno risvegliato un certo languorino di stomaco. D’altronde il tempo ha fatto il suo corso, pur se è trascorso velocemente e piacevolmente camminando e chiacchierando tra di noi, ed inevitabilmente è sopraggiunto il momento della pausa pranzo e di giungere all’ultima masseria: ‘Villa Scozia. È lì che abita Marina ed è la nostra ultima tappa.

Dopo un po’ ritorniamo sulla strada provinciale per Castellaneta e percorsi un km. (o 2?) svoltiamo a sinistra e lì ci dividiamo. Gli autisti, con due auto portate in precedenza a questa masseria, vanno a recuperare tutte le auto, gli altri salgono direttamente alla masseria.

Quando ci siamo riuniti tutti quanti, pranziamo condividendole merende al sacco di ciascuno. La mamma di marina, la signora Mariana, ci ha offerto in particolare alcuni tipi di formaggio prodotti personalmente da lei.

Il dopo pranzo è dedicato alla visita della villa e poi della masseria vera e propria. Quello che mi ha stupito subito della villa è l’assenza, in molti locali del piano nobile, di una vera e propria pavimentazione: la maggior parte dei locali presentano un pavimento in battuto di cemento. Solo l’ingresso ha un pavimento di lastre si pietra calcarea quadrate. Per la verità anche altri locali hanno una pavimentazione, questa è stata realizzata circa un secolo dopo, quando l’edificio è stato utilizzato come scuola e come abitazione.

In verità, come ha spiegato Marina, la costruzione è nato come casino di caccia del marchese Carlo De Luca Resta ed è stata ultimata nel 1849. Per questo motivo, poiché non doveva fungere da residenza, non aveva bisogno delle normali rifiniture di una vera villa. Ecco perché manca anche un giardino. (foto 12)Foto_11_prato_villaScozia

 Foto 11 – prato davanti a Villa Scozia

 L’altra particolarità è la presenza di quella che oggi si chiamerebbe una ‘panic room’. Si tratta di un locale fortificato difeso da un trabocchetto da cui i malcapitati sarebbero precipitati con un salto di 7-8 metri nella tromba delle scale dell’edificio. La stanza era attrezzata per resistere ad un assalto e all’assedio di briganti, tanto è vero che era tenuta costantemente rifornita di scorte alimentari e di acqua per poter resistere ad un assedio ed era dotata di una feritoia da cui si poteva sparare con un fucile. (foto 12, 13, 14)Foto_12_tetti_villaScozia

 Foto 12 – sui tetti di Villa ScoziaFoto_13_campana_villaScozia

Foto 13 – per chi suona la campana – villa ScoziaFoto_14_trabocchetto-villaScozia

Foto 13 – per chi suona la campana – villa Scozia

In ultimo abbiamo visitato la masseria vera e propria. In particolare abbiamo visitato il complesso di trulli che costituivano l’ovile. Accanto, oltre il recinto di pietra, si notano tre trulli dalla forma strana: la sommità dei coni è piatta e non presentano i caratteristici pinnacoli in pietra. Questa forma particolare è dovuta al fatto che questi trulli venivano usati come depositi delle granaglie: queste venivano introdotte proprio dalla sommità troncata del cono dei trulli. ( foto 15)Foto_15_trulliGranai_mVillaScozia

 Foto 15 – trulli-granai – mass. Villa Scozia

Dopo aver visitato la grande foggia dove si raccoglie tuttora l’acqua per abbeverare gli animali al pascolo, abbiamo salutato gli amici che concludevano la visita andando al ‘Paretone del Diavolo’, un impressionante largo camminamento delimitato da parieti particolarmente alti e spessi, che fa parte del percorso della transumanza che veniva usato dai pastori e dai mandriani per trasferire a seconda delle stagioni gli animali dall’Abruzzo alla Puglia e viceversa. (foto 16, 17)Foto_16_foggia_mVillaScoziaFoto 16 – foggia – mass. Villa ScoziaFoto_17_abbeveraggio_mVillaScoziaFoto 17 – abbeveratoi alla foggia – mass. Villa Scozia

Prima di rientrare, ci siamo fermati dalla signora Mariana per salutarla e ringraziare lei e suo marito per quanto ci avevano gentilmente offerto durante la pausa-pranzo. In particolare, tra le varietà di formaggi stagionati, ci aveva gradevolmente colpito il caciocavallo, che non abbiamo potuto fare a meno di acquistare per casa. (foto 18)Foto_18_rosaMariana_mVillaScoziaFoto 18 – rosa – casa della sig.ra Mariana – mass. Villa Scozia

Cosa altro si può dire di una giornata particolarmente piacevole per la compagnia, il paesaggio e il lima? Noi che ci siamo iscritti da pochissimo e che eravamo alla nostra prima uscita con l’associazione, non vediamo l’ora di partecipare ad altre bellissime esperienze con l’Apulia Trek.

Grazia Notarangelo e Leo De Miccolis

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6 Commenti
  • Carlo
    Pubblicato alle 18:26h, 04 Ottobre Rispondi

    Carissima Marina Netti
    grazie per la tua disponibilità e bravissima per la tua ospitalità.
    E’ inutile chie è nato in campagna, ha alto in sè, il senso dell’ospitalità, cosa che nella nostra società postmoderna si è smarrito del tutto.
    Brava. E visto che spesso ci acculturavi con i tuoi detti francesi alla nocese, contracambio con un detto francese alla gioiese: “fatt vdè spiss”.
    Ciao Marina

  • maria anna maggi
    Pubblicato alle 18:37h, 04 Ottobre Rispondi

    Tantissimi grazie alla simpaticissima Marina per il fervore con cui ci ha accompagnato tra i tesori nascosti rappresentati dalle antiche Masserie del nostro territorio e per l’accoglienza e l’ospitalità, tipica dei bei tempi andati, della sua famiglia.
    Mara Maggi

  • giuseppe consaga
    Pubblicato alle 23:30h, 04 Ottobre Rispondi

    ciao marina, grazie per la bellissima giornata trascorsa assieme a te e agli amici di apulia trek in territorio di noci, accolti con tutto il fervore che caratterizza la gente che vive nel paese che mi ospita e che desidero conoscere sempre di più. domenica si è aggiunto un altro tassello alla conoscenza di questo territorio che è parte integrante di tutti i paesaggi della nostra meravigliosa puglia. ciao
    giuseppe

  • Floranna
    Pubblicato alle 13:22h, 06 Ottobre Rispondi

    Dirti ancora grazie sarebbe rimarcare ulteriormente i commenti precedenti. Desidero soltanto dirti che se la parola amicizia ha un senso, domenica ha raggiunto la sua massima espressione.
    Bella la passeggiata nel bosco ed un tramonto con un orizzonte infinito, custode dei tuoi ricordi di bambina.
    Un abbraccio
    Floranna e Massimo

  • Marilù
    Pubblicato alle 11:43h, 07 Ottobre Rispondi

    grazie marina che con il tuo impegno e le tue scherzose battute hai riunito intorno a te tanti amici ,che io non vedevo da tempo, quindi oltre a farci conoscere il contesto dove hai vissuto la tua infanzia,hai organizzato una giornata comlpeta ,ringrazia i tuoi genitori per la cordiale accoglienza e per la scquisita sorpresa…….
    ciao alla prossima avventura

  • Carlo
    Pubblicato alle 12:15h, 23 Ottobre Rispondi

    Il contributo di Grazia e Leo dimostrano la ricchezza nella variabilità di vedute. Marina insieme a Grazia e Leo ci hanno descritto in modo simile la bella visita alle masserie di Noci. L’unica differenza fra le due esposizioni sono i dettagli, ma sono proprio i dettagli che arricchiscono l’opera. Come se due case fossero costruite nella parte strutturale dallo stesso ingegnere, poi date nelle mani di due architetti diversi, la definizione dei dettagli le faranno sembrare due meraviglie diverse.

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