TRAMUTOLA: SAGRA DELLA CASTAGNA

TRAMUTOLA: SAGRA DELLA CASTAGNA

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 Approfittando della tradizionale sagra delle castagne, nello specifico le “munnaredde”, domenica scorsa ci siamo recati alla volta di Tramutola. Quasi una cinquantina tra soci e simpatizzanti dell’associazione Apulia Trek, dopo aver dormito un’ora in più, grazie al cambio d’orario avvenuto durante la notte, alle ore 7,00 ci siamo dati appuntamento, come tradizione in largo Portagrande. Da qui, in pullman gran turismo, siamo partiti alla volta di Tramutola piccolo paesino lucano, che, come in tanti altri borghi della Basilicata, c’è sempre qualcosa di particolare da scoprire. Le castagne quindi erano la scusa principale per addentrarci tra i castagneti che circonda Tramutola, ma era nostra intenzione anche capire perché dagli inizi del secolo scorso questo borgo è diventato il “paese dell’energia”, così come campeggia nei cartelli d’ingresso alla città. Arrivati a destinazione abbiamo subito notato come la città era stracolma di turisti che, approfittando dell’ennesima giornata estiva, hanno deciso di partecipare a questa caratteristica sagra delle castagne. Presso il centro informazioni della pro loco tramutolese avremmo dovuto trovare la nostra guida – geologo, che, però abbiamo rintracciato solo più tardi in modo rocambolesco nel bosco. Naturalmente noi non ci siamo certo dati per vinti e dopo aver indossato i nostri scarponi ci siamo diretti per la nostra escursione attraverso il percorso energia.

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Tramutola è da sempre ricchissima d’acqua e sorgenti, ma la svolta è arriva nel 1933, quando il territorio circostante la città cominciò ad essere oggetto d’intensi studi da parte dell’Agip che rilevò la presenza di petrolio e metano nel sottosuolo. In quegli anni iniziano una serie di rilievi che porteranno nel periodo 1939 – 1959, alla perforazione di ben 47 pozzi. L’attività estrattiva oramai è ferma da anni, ma gli affioramenti di acqua mista a petrolio sono una tappa obbligata per turisti ed escursionisti alla ricerca d’inconsueti fenomeni naturali, alla quale è possibile unire la visita alla centrale elettrica e la sua archeologia industriale con i suoi mulini e le sue turbine. Infatti, nello splendido scenario del bosco ci siamo imbattuti nella centrale idroelettrica Enel, ancora oggi perfettamente funzionante, seppur con le più moderne tecnologie, sorta in quel posto nel secondo decennio del secolo scorso, perché poteva sfruttare la vicina sorgente del torrente Caolo, con una portata d’acqua di oltre mille litri al secondo.

Dopo aver pranzato all’ombra di un bosco attrezzato nei pressi del parco acquatico, ci siamo ricordati che eravamo lì per le castagne, delle quali, eravamo già arrivati alle 15,00 del pomeriggio, al momento non ne avevamo visto neanche l’ombra. Di ritorno in città abbiamo preso delle deviazioni alla strada principale nella speranza di trovare qualche castagneto da poter “aggredire, ma in molti ci siamo fatti convinti che forse le castagne era più facile (seppur a pagamento) andarle a comprare alla sagra in paese ed approfittarne per visitarlo un po’. Cicerone d’eccezione per noi è stato il presidente della Pro – Loco di Tramutola, che voleva in parte ovviare al disguido verificatosi nella mattinata con la guida che avrebbe dovuto accompagnarci nella nostra escursione.

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Partendo da Piazza del Popolo sede del Municipio ci siamo mossi tra le viuzze del centro storico che in occasione della sagra erano piene di stand enogastronomici. Tappa obbligata nel nostro mini tour, il simbolo della comunità tramutolese, l’antico lavatoio comunale, un canale con acqua sorgiva in cui le donne s’inginocchiavano fino a pochi anni fa per lavare i panni. Costruito nel XVII sec. è delimitato da una bella fontana in pietra e un antico mulino, che è stato tra l’altro set di una delle scene del fortunato film “Basilicata cost to cost”.

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Passeggiando per il paese ci siamo imbattuti anche in altri luoghi suggestivi come le chiese del Rosario e della S.S. Trinità e alcuni palazzi signorili. Nel frattempo la giornata volgeva al termine, e a causa del cambio d’orario il sole ci aveva abbandonato da tempo, e giunte le 18,00 non ci restava altro da fare che raggiungere il nostro pullman e fare ritorno a casa.

Mino Cardone

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