24 Nov P.N. DEL POLLINO: “LA FAGOSA”
Certe volte, dice Floranna, le cose e gli eventi impediscono e rimandano un appuntamento e quando poi viene rispettato, sembra come se dietro gli impedimenti ci sia un disegno superiore. Nel nostro caso, il disegno superiore è stato attuato da madre natura, impedendoci di percorrere il sentiero della “FAGOSA” fino ai “PIANI DI FOSSA” poiché l’acqua battente ci ha bloccati per due settimane. Domenica 24 Nov, madre natura ci ha aperto una piccola finestra e ci ha fatto percorrere quasi tutto il sentiero in un ambiente innevato.
Per me personalmente, gli impedimenti sono stati numerosi e di natura diversa fra loro. Rincorrevo la ripresa delle escursioni da mesi e se voglio interpretarla secondo la teoria del disegno superiore, domenica 24 Nov la natura mi ha fatto un grande regalo. L’ultimo impedimento è stato un impegno inderogabile a cui dovevo adempiere sabato sera che non mi ha fatto partire insieme a Massimo, Floranna, Sabino e Sandro.
Tanta è stata la voglia e il desiderio di riprendere concretamente e materialmente a mettere i piedi uno dietro l’altro su un sentiero, tanta è stata la voglia di calpestare un sentiero per sentire, annusare e rinverdire quel rapporto con la terra che tanto ci richiama e spesso non ce ne rendiamo conto, che sono stato disponibile a svegliarmi alle 4 di mattina e partire per Civita da solo, visto che Giuseppe Consaga, possibile compagno di viaggio, sabato sera è rientrato molto tardi. La bella notizia invece, l’ho ricevuta da Floranna sabato sera, informandomi che molto probabilmente, in quota verso i 1600 mt si trova neve.
Cosa bellissima invece è stato lo scenario che si è aperto la mattina alle sette, quando percorro il tratto della Reggio Calabria all’altezza di Villapiana Lido: il Sellaro sulla mia sinistra senza un fiocco di neve, mentre tutte le vette che si vedevano volgendo lo sguardo dal Sellaro verso Sibari (detto in gergo di pilota da caccia: dalle ore 3 alle ore 12) erano piene zeppe di neve e dalla cima fino a mezza costa illuminate dal sole, un sole di un colore di quel giallo autunnale, tipico di quando la luce del mattino si apre dei varchi in mezzo alle nuvole.
Quando abbiamo iniziato l’escursione da “COLLE MARCIONE” la neve era già presente a 1200 mt, non ci aspettavamo di fare tutto il sentiero innevato, questo ha colto di sorpresa Sabino per l’abbigliamento perché pensava di trovare condizioni autunnali.
All’inizio del sentiero lo strato nevoso era poco spesso e tutto ghiacciato, ma, man mano che ci alzavamo di quota lo spessore aumentava ed era neve fresca caduta la notte precedente. Al “PIANO DEL RATTO PICCOLO” abbiamo scattato la prima foto di gruppo, giunti invece a “PIANO DEL RATTO” abbiamo scattato la seconda foto di gruppo con una bellissima sorpresa: inizia a nevicare.
Il primo fiocco, il secondo, poi il terzo e così via, senza un alito di vento; man mano cadono sempre più fitti, la neve scende, dolce, candida, la guardiamo col viso volto all’insù e, ad un tratto, come se ci fossimo trovati d’accordo, ci siamo guardati l’un l’altro per confermare la gradita meraviglia.
Sostituiamo il terinda con la giacca tecnica e riprendiamo il cammino. Chi va per sentieri sa che sulla neve si fatica di più, ma da quella fatica veniamo distratti dal crepitio della neve fresca che si pressa sotto le scarpe, un rumore che non stanca, sembrano tanti gridolini di gioia: cript-cript, cript-cript.
Rami e rametti curvi sotto il peso della neve, il contrasto del bianco della neve col marrone (più scuro) dei rami bagnati e il giallo delle foglie di alcuni cespugli che la neve ha preso di sorpresa. Basta fermarsi un attimo, guardarsi intorno e apprezzare tutti quei doni della natura. Le meraviglie da cui siamo circondati sono talmente belle che per un attimo, mi sfiora l’idea che attraverso una porta del tempo, siamo stati introdotti in un paesaggio fantastico. Il tempo di girare lo sguardo intorno e quell’attimo è passato.
Giunti alla “FONTE DEL VASCELLO” c’erano trenta centimetri di neve, una piccola sosta, una breve colazione al sacco, un pezzo di cioccolata e la mia grappa al ginepro con le bacche di Serra di Crispo, che meraviglia. Cosa? Non avete mai assaggiato la grappa di Carletto in escursione?! Allora non conoscete niente della vita.
Ultima meraviglia al ritorno: i sei bocchelli che distribuiscono acqua cristallina tutti i mesi dell’anno della “FONTE DEL PRINCIPE”.
Cosa si vuole di più dalla vita?!
Ciao e alla prossima
Carlo Resta.
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