03 Lug P.N. DEL POLLINO: CRESTA DELL’INFINITO
Da tempo volevo organizzare con Massimo un’escursione impegnativa, di quelle che restano nella mente e nel cuore, per difficoltà, lunghezza del percorso, dislivello e tanta bellezza!Finalmente domenica tre luglio, complice la Natura, abbiamo realizzato il nostro sogno escursionistico.
Insieme a Giuseppe, Mimmo, Nicola, Luciana, Angelo e Peppino, abbiamo percorso la meravigliosa Cresta dell’Infinito fin sulla vetta Serra Dolcedorme a 2267 mt s.l.m., la cima più alta del Parco Nazionale del Pollino.
Alle ore 8.30 ci siamo incamminati da Colle Marcione 1227 mt, località montana che dista 12 km da Civita, uno dei borghi più belli d’Italia, fino a Piano del Ratto, un bel pianoro dove sgorga acqua freschissima di sorgente.Come ogni evento della vita ha sempre un inizio, così la nostra cresta è iniziata da Colle della Scala a 1303 mt di altitudine, meta raggiunta dopo circa quarantacinque minuti di cammino da Piano del Ratto. Ai miei occhi la Cresta dell’Infinito è apparsa immensamente lunga! La vetta del Dolcedorme irragiungibile! E il panorama meraviglioso! Il cielo era terso e in alcuni momenti mi sembrava di essere sospesa nel vuoto!Ho ammirato la stupenda valle del Raganello, con il suo immenso corso e il passaggio delle sue acque sotto le pareti della Timpa di San Lorenzo e di Cassano e Porace, poi Il Sellaro sino alla Piana di Sibari, Serra delle Ciavole, Serra di Crispo, Il Monte Pollino, i Monti dell’Orsomarso e altro ancora sino all’infinito.La cresta era costeggiata da numerosi Pini Loricati, belle e simpatiche sentinelle a difesa di un mondo divino a noi sconosciuto. Dal più piccolo e giovane pino, sino a quello ormai vecchio ma ancora tanto forte da stagliarsi contro il cielo, con tutta la sua forza e longevità…stupende sculture della natura!!!Il percorso si sviluppava lungo un saliscendi che si inerpicava sulla Timpa del Principe a 1741 metri, sulla vetta della Manfriana Orientale a 1981 metri e sulla Manfriana Occidentale a 1955 mt.Da ricordare sulla vetta della Manfriana Orientale i resti di un antico tempio greco, dimora di antichi Dei, mentre un simpatico bosco di faggi con tronchi avvinghiati come serpenti, si stendeva sul fondo dell’Afforcata, la gola che divide le Manfriane. Giunti al Passo del Vascello a 1902 mt, dopo brevi soste ristoratrici, ciascuno di noi con il proprio passo, faceva molto caldo, ci siamo impegnati nell’ultima ascesa diretti sul Dolcedorme.All’arrivo ci siamo complimentati e abbracciati, abbiamo firmato il libro di vetta, unico testimone del nostro passaggio e… finalmente la meritata sosta pranzo! Un grazie a Peppino per la sua gustosa lampadina (caciocavallo) e ad Angelo per l’ottimo caffè!
Per il ritorno abbiamo preferito attraversare il bel pianoro di Acquafredda poi quello di Fossa sino alla sorgente del Vascello dove ci siamo rinfrescati e dissetati con le sue acque terribilmente ghiacciate.Abbiamo percorso l’intero bosco della Fagosa, bosco interminabile, riattraversato Piano del Ratto e infine alle ore 20 siamo ritornati a Colle Marcione.E’ stata un’escursione molto lunga, complessivamente ventidue chilometri con un dislivello di circa 1400mt.Ancora una volta nella mia vita ho voluto sfidare me stessa, una sfida che ho vinto…e che non dimenticherò!
Se la felicità è fatta di brevi momenti, noi ne abbiamo vissuti tanti, lungo la meravigliosa Cresta dell’Infinito!
Floranna Guglielmi e Massimo Minoia – Foto di Giuseppe Consaga
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