17 Set MONTE PARATIELLO CON CAMPO
Testo e foto di Corrado Palumbo
BASTA POCO!
Quante volte abbiamo ascoltato , o magari anche pronunciato, questa affermazione ?
Conosciamo la risposta…
Noi escursionisti sappiamo però che esistono rimedi per attenuare e dimenticare, seppure per poco, le infernali pressioni che ci troviamo costretti a subire quotidianamente nella nostra vita “civilizzata”.
Sapere che presto calzeremo un paio di scarponi e metteremo in spalla uno zaino, ci permette di affrontare con decisione gli ostacoli che ci si parano di fronte.
Sarebbe troppo semplicistico comunque ridurre il tutto ad uno slogan del tipo “La pace vive in uno zaino” o “Gli scarponi: la tana della tua tranquillità”.
Sembra quasi di dover vendere un prodotto ! L’escursionismo è molto di più !!!
Camminare in ambienti inusuali (secondo la logica dell’homus tecnologicus 2.0) significa misurarsi con se stessi e dividere con i compagni di viaggio le sensazioni che l’ambiente offre ad ogni passo.
Già dopo i primi passi spariscono le polemiche, i dissapori, le preoccupazioni, le scadenze…e si scoprono i profumi, gli odori ed i rumori che ci circondano.
Per questo week end abbiamo pensato di immergerci ancora di più e ci siamo regalati un pernotto in tenda sotto le ripide pendici di un monte, nei pressi di un ricovero di vacche ed ovini, accolti dalle controfigure della “carica dei 101”.
Mi sbaglio….forse erano di più.
La ricetta per questo fine settimana è molto semplice:
occorrente:
- 8 escursionisti per la nottata, altri 5 per la giornata successiva.
- Cani, pecore e relativo pastore (preferibilmente di nome Antonio).
- Vento forte, fortissimo durante la notte.
- Qualche goccia d’acqua lungo il percorso.
- More dolci e succose.
- Bosco di faggi, sempre più fitto.
- Profumo di funghi e terreno umido.
- Semplicità.
- Voglia di camminare insieme.
Tempo di preparazione: H 5,30. Utilizzare un itinerario di circa 14 km per 600 m. di dislivello.
Disporre gli 8 escursionisti su un pianoro protetto fornito “casualmente” di tavoli, panche e appositi spazi per la brace.
Sistemare le tende per la notte nei posti ritenuti più comodi e sicuri.
Allestire una brace ed una tavolata su cui appaiono magicamente pietanze di ogni genere.
Dopo il bicchiere della staffa, alla luce delle frontali, individuare la propria tenda per il meritato riposo.
Durante la notte frullare con vento fortissimo le chiome degli altissimi faggi creando continui applausi fragorosi.
Lasciarsi abbracciare dal timore di un pericolo finchè questo non si trasformi in senso di libertà.
Poco prima delle primi luci dell’alba aumentare la centrifuga del vento fin sulle tende mettendo alla prova la stabilità delle stesse.
Caffè bollente e dolcetti in compagnia di Antonio, il pastore.
Aggiungere altri cinque escursionisti.
Inoltrarsi nella faggeta lasciandosi possedere dai profumi e dal verde intenso.
Degustare le more incuranti di qualche gocciolone d’acqua che passa attraverso il fitto degli alberi.
Affrontare in silenzio la salita apprezzando ogni scorcio ed ogni gioco di luce.
Ammirare i numerosi ciclamini illuminati dai raggi che filtrano nel bosco fitto.
Dominare la vallata resistendo ad un vento fortissimo, prima di trovare un riparo per consumare il misero (mica tanto) spuntino.
Ritornare in rapida discesa al punto di partenza.
Come avrete notato non ho citato, fino ad ora, persone e luoghi. Sono però certo che il vero escursionista abbia “vissuto”egualmente questa escursione.
Mi pare ora il momento giusto per aggiungere ulteriori due dettagli. Fondamentali.
Questa esperienza è stata vissuta con gli Amici di Apulia Trek attraversando i boschi del Monte Paratiello.
L’entusiasmo genuino di questi ragazzi (siamo tutti ragazzi -fino a prova contraria- finchè sentiamo di esserlo !) è coinvolgente; l’amore per il cammino, per la natura, per la convivialità è saggiamente proporzionata alla semplicità ed al rispetto. Sono forse questi ingredienti che trasformano una semplice ricetta in un piatto da grande chef !
Dimenticavo di dire che gli effetti positivi di questo tipo di attività hanno una lunga durata.
Il fatto che mi trovi ora, di lunedì mattina, ad un computer a scrivere di queste vicende… ne è la prova !
E’ facile conquistare la tranquillità.
Basta poco !
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