19 Feb UNA DOMENICA DA SBALLO
Questo inverno è un inverno anomalo. In Russia a Sochi sede delle olimpiadi invernali, pochi giorni fa la temperatura era di 19 gradi C°. domenica 16 febbraio, dopo la prima ciaspolata in programma, fermandoci a Mezzana Torre da Luciano, ci ha detto che da lui (885 slm) c’erano 20 gradi di temperatura. Iniziando l’escursione da “Acqua Tremola” 1438 slm circa, siamo stati costretti a raggiungere quota 1600 per poter mettere le ciaspole.
Avremmo preferito andare a “Colle dell’Impiso”, ma poiché a “Piano Ruggio” vicino al “De Gasperi”, era in programma una gara nazionale di sci di fondo, il traffico su quella strada doveva essere caotico. Sappiamo tutti che in condizioni normali, cioè senza avvenimenti particolari, parcheggiare a “Colle dell’Impiso” è problematico per lo spazio, figuriamoci con una gara nazionale in programma.
Ma parliamo dell’escursione, cosa si può dire di questa uscita, bypasso tutti i preamboli tipo: tramonto mozzafiato……, oppure, ho montato la tenda sotto la tettoia e bla bla bla…., la mattina abbondante colazione con…. . Entriamo direttamente nel vivo dell’escursione.
E’ opportuno precisare, che questa volta l’escursione è stata condotta con sicura maestria da una coppia molto affiatata (come nelle escursioni serie), che dotati di radio ricetrasmittenti, aprivano e chiudevano il gruppo. In testa il grande “Flim”: guida sicura ed esperta. In coda l’esperto “Charly1” calmo, tranquillo, forse un po’ troppo tranquillo, ma sappiamo benissimo che la prudenza non è mai troppa.
Il messaggio di contatto fra le due esperte guide era il seguente: “Prontopronto?” Io ci sono, e tu ci sei? Allora vedi che non c’è problema! E si andava tranquilli senza nessun intoppo.
I problemi sono nati quando siamo arrivati alla “Grande Porta”, siamo rimasti esterrefatti, d’avanti a quei monumenti della natura: “I MAESTOSI PINI LORICATI”.
In piedi, eretti come colonne del tempo, mentre ai loro piedi passano gli uomini, tanti e diversi. Gli uomini arrivano, passano, vengono sostituiti da altri uomini, ma loro sono sempre li, testimoni dei tempi.
Un gruppo di tre loricati in fila, intervallato da un ampio spazio, poi un altro gruppo di quattro, che meraviglia.
Ma non ci siamo fatti prendere, ci siamo trovati un posto riparato dal vento e mentre si consumava la colazione al sacco ed Enzo spingeva Beppe su un dormiben a mo di slittino lungo una leggera depressione di circa tre metri, qualcuno ha preso tutte le carte stagnole che avvolgevano i panini, le ha stese ben bene, e le ha fermate con gli aghi dei loricati su un dormiben.
La forma avvolgente del dormiben con la carta stagnola, rifletteva la luce del sole ed era molto funzionale per farsi un abbronzatura intensiva.
Il cielo era di un azzurro netto e pulito, non si vedeva una nuvola nemmeno a pagarla a peso d’oro. Eravamo tutti stesi sulla neve, e cosa assurda, da una situazione di calma, si è passati ad una situazione caotica dove tutti volevano utilizzare il dormiben riflettente per abbronzarsi.
Arrostiti ben bene e acquietati tutti, ad un tratto in quello spazio della “Grande Porta” è arrivata una coppia lui di Mola e lei di Bari, poi, è comparso un altro gruppetto di tre su “Serretta della Porticella”, poco dopo altri su “Serra di Crispo”, altri ancora sono arrivati da “Lago Duglia”, in men che non si dica quello spazio si è animato come una piazzetta.
Non vi sto a descrivere lo spettacolo del “Pollino” coperto di neve luccicante ai riflessi del sole, così come tutte le vette che si vedevano: “Serra Dolcedorme”, “Serra del Prete” uno spettacolo.
C’è una cosa che non riesco a capire, mi dovete credere, è difficile specialmente in circostanze come quella che abbiamo vissuto, cercare di capire come si fa a preferire una serata in pizzeria e rinunciare a quello spettacolo.
Concludo chiedendo scusa, perché stavo quasi dimenticando la cosa più importante. A proposito: non avete mai assaggiato la nuova grappa alla ruta di Carletto???? Allora non conoscete niente della vita!
Alla prossima
Ciao Carlo Resta
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